Carica di 21mila spettatori


Il “Villafranca Festival” ha retto alla crisi economica. Ventunomila spettatori sono accorsi al castello in dieci giorni di spettacoli. Questo è il primo bilancio della rassegna che si è conclusa domenica sera con il concerto dei due fratelli veronesi, i Sonohra.Si temeva il peggio, soprattutto dopo ciò che era accaduto quest’inverno al Palacover. Tra gennaio e marzo, a causa dei pochi biglietti venduti, erano stati annullati uno dopo l’altro il concerto della Premiata Forneria Marconi, dei New Trolls e lo spettacolo del comico di Zelig Paolo Migone. «È stato il primo anno per il Palacover», spiega l’insuccesso Luca Zamperini, assessore al Tempo libero, «e di certo il progetto andrà raffinato e migliorato, ma l’amministrazione conta molto su quella struttura e sulle sue potenzialità».Quest’estate è andata decisamente meglio e il fenomeno del biglietto invenduto non ha pesato sugli show, tutti confermati. Sei appuntamenti hanno portato al castello diverse generazioni, ognuna legata ai propri idoli. Enorme successo hanno riscosso i Placebo, la rock band britannica di fama internazionale, che sabato 18 luglio hanno attirato in città 9.700. La sera successiva, sul palco è salito il chitarrista George Benson, che con il suo concerto per intenditori ha comunque fatto registrare un ottimo numero di spettatori. Sono stati 1.200 gli appassionati che sono accorsi per ascoltarlo.Mercoledì 22 luglio si sono esibiti i Pooh, nell’ultimo tour prima dell’annunciato abbandono del batterista Stefano D’Orazio. I quattro musicisti hanno riempito il castello con 4.000 spettatori paganti. A differenza delle altre serate, hanno potuto godersi lo spettacolo con posti a sedere. Venerdì 24 luglio, largo ancora una volta ai giovani e Villafranca si è riempita già dal pomeriggio con i fans dei Negrita, rimasti fuori dal castello per ore nella speranza di potersi accaparrare i posti sotto il palco. In tutto, 3.500 ragazzi.Sabato 25 luglio, la musica ha lasciato spazio ai personaggi del programma televisivo di comicità Zelig. Ha presentato Leonardo Manera che assieme a tanti altri cabarettisti ha intrattenuto le 1.000 persone che avevano comprato il biglietto. La chiusura del festival è toccata invece ai Sonohra che, nonostante nella tourneè non abbiano lanciato il nuovo album, hanno presentato alcuni nuovi brani e hanno suggellato il loro anno d’oro iniziato con il trionfo di Sanremo nel 2008. Anche per i due musicisti veronesi, almeno un centinaio di ragazzine si sono radunate nella piazza del castello nel primo pomeriggio, in attesa dell’apertura dei cancelli. Alla performance dei Sonohra hanno assistito 1.200 persone tra ragazze che cantavano a squarciagola sotto il palco e genitori, per i quali sono state messe a disposizione sedie per ascoltare il concerto senza affrontare la ressa delle ragazze entusiaste per i loro divi. Un bilancio molto positivo per l’assessore Zamperini: «Il calendario degli spettacoli era molto importante ed ha richiamato tutte le persone che si attendevano». C’è da dire che anche al Palacover si sarebbero dovuti esibire artisti che hanno sempre riscosso grande successo di pubblico, ma per Zamperini c’è un altro motivo che ha spinto il festival: «Sicuramente i festeggiamenti per il 150esimo del Trattato di Villafranca e la sagra di San Pietro e Paolo hanno fatto da traino agli eventi estivi».